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La terra stabilizzata a calce è una miscela composta da terra, calce viva od idrata e acqua, in quantità tali da modificare le caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche della terra in modo da ottenere una miscela idonea per la formazione di strati che, dopo costipamento, risultino di adeguata capacità portante, di adeguata indeformabilità, nonché stabili all’azione dell’acqua e del gelo.

La stabilizzazione a calce può essere definita come un mezzo di permanente consolidamento delle terre con materiali adatti ad incrementare la capacità portante e la resistenza meccanica di esse, diminuendone la sensibilità all’azione dell’acqua ed al cambiamento di volume durante i cicli di imbibizione e di essiccazione. Lo scopo della stabilizzazione è, dunque, quello di rendere un terreno utilizzabile, migliorandone le caratteristiche reologiche, chimiche, meccaniche ed incrementando la conservazione nel tempo delle relative proprietà.
Per ottenere tale stabilizzazione, alle terre viene quindi aggiunta la calce. Tale additivo è particolarmente efficace in terreni contenenti argille, in quanto queste reagiscono sia chimicamente sia fisicamente con esso, ottenendo una miscela di ottime qualità e tale da poter essere impegnate nella tecnica stradale.

Qui di seguito, verranno illustrati gli effetti che la stabilizzazione induce a breve e a lungo termine nei terreni trattati. Vi forniremo, inoltre, una panoramica dei controlli di laboratorio da eseguire in fase di pre e post stabilizzazione e le lavorazione in sito.

Che tipo di calce utilizzare per la stabilizzazione?

Per la stabilizzazione in sito si può impiegare calce aerea, viva o idrata, costituite prevalentemente da ossido o idrossido di calcio. Nell’ambito specifico delle calci da costruzione, con “calce” o meglio “calce aerea” si indicano due prodotti ottenuti dalla cottura di calcari puri, ad alto contenuto di carbonato di calcio:

  • la calce “viva”, costituita prevalentemente da ossido di calcio;
  • la calce “idrata”, costituita prevalentemente da idrossido di calcio.

Il tipo di calce da impiegare deve essere scelto in relazione all’umidità del materiale da trattare.

La calce dovrà essere ottenuta direttamente dal processo di calcinazione di roccia calcarea, non è permesso l’impiego di calci ottenute da materiali di riciclo. La calce impiegata dovrà essere prodotta e qualificata in conformità alla direttiva 89/106/CEE sui prodotti da costruzione.

Le caratteristiche dell’acqua di impasto:

L’acqua impiegata per la miscelazione e la maturazione non dovrà influire in modo negativo sulla prestazione delle miscele. L’acqua potabile potrà essere impiegata senza ulteriori accertamenti.

Scopri quali prove realizziamo in sito nella sezione dedicata alle Prove in sito 

Caratteristiche dei materiali da stabilizzare.

I materiali naturali trattabili con la calce possono avere le seguenti caratteristiche:

  • Appartiene alle classi A6 e A7 (secondo la normativa UNI 11531-1), alle classi A2-6 e A2-7 con una frazione passante al setaccio 0,4 UNI non inferiore al 35%, alla classe A5 con IP>8;
  • Il valore di VB nella prova del blu di metilene dev’essere > di 200 centimetri cubi di soluzione (10 g/l) di per 100 grammi della frazione di terra passante al setaccio da 0,25 mm, determinato in conformità alla Norma UNI-EN 933-9;
  • Il valore CIC, determinato secondo norma ASTM C977-92, deve essere maggiore dell’1,5% come verifica di idoneità, dove per CIC, si intende il consumo iniziale di calce ovvero della quantità di calce necessaria per soddisfare le reazioni immediate terra-calce, in relazione alla capacità di scambio cationico dei minerali d’argilla;
  • Presenta un contenuto di materiale organico non superiore al 3%;
  • Diametro massimo degli elementi litoidi dovrà comunque essere inferiore a 60mm;
  • Presenta una percentuale di solfati (S03) non superiore allo 0,3% determinata secondo le norme UNI EN 1744-1.

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