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In questo articolo andremo ad analizzare le varie fasi esecutive che vengono realizzate durante un intervento di stabilizzazione dei terreni. Se non hai letto i precedenti articoli ti consigliamo di andare a darci un’occhiata nella nostra sezione blog dedicata!

Stabilizzazione dei terreni: preparazione del suolo

Con la preparazione del terreno si asporta lo strato più superficiale, detto scotico, per eliminare la vegetazione, la terra più ricca di hummus e in alcuni casi elementi lapidei di dimensioni eccessive. Si procede poi alla determinazione dell’umidità naturale della terra da trattare e nel caso i valori dovessero essere troppo elevati si procede ad arieggiarla per favorire l’evaporazione dell’acqua.

 

La posa in opera nella stabilizzazione a calce

La superficie dello strato dovrà essere perfettamente livellata secondo i piani indicati nei disegni di progetto. Se richiesto si dovrà effettuare una rullatura della superficie finalizzata all’individuazione di zone particolarmente compressibili. L’operazione di miscelazione dovrà essere preceduta da quella di frantumazione della terra in sito fino alla profondità prevista per la stabilizzazione, ottenuta mediante passate successive di idonea attrezzatura polverizzatrice (pulvimixer) fino ad ottenere grumi di terra della dimensione massima di 40 mm. 

La macchina polverizzatrice dovrà trattare il materiale in modo uniforme fino alla profondità richiesta, per tutta la larghezza della lavorazione. Terminata l’operazione si dovrà determinare l’umidità secondo quanto previsto dalla UNI CEN ISO/TS 17892-1 della terra in sito, ed eseguendo le verifiche in più punti ed a più profondità. Saranno considerati soddisfacenti valori di umidità compresi tra quello ottimo della miscela, Wott e Wott+3%. In presenza di valori di umidità troppo elevati si procederà, ad una nuova lavorazione del materiale. 

Nei casi in cui i valori di umidità sono sensibilmente più elevati del valore ottimo di costipamento è preferibile l’impiego di calce viva macinata per il suo effetto essiccante. La stesa della calce sarà eseguita mediante impiego di spanditore a dosaggio volumetrico regolato in funzione della velocità di avanzamento, tale da raggiungere la percentuale prevista in sede di progetto della miscela e verificata l’esattezza del dosaggio della miscela a mezzo laboratorio mobile. L’operazione di spandimento sarà sospesa in presenza forte vento. 

Qualora l’umidità del terreno da trattare risultasse inferiore a quella prevista dalla studio di prequalifica, il materiale dovrà̀ essere umidificato, fino a raggiungere il contenuto d’acqua richiesto. Entro 6 ore dalla stesa della calce si procederà alla miscelazione che dovrà essere realizzata con 2 o più passate del pulvimixer.  Il controllo della profondità e dell’uniformità del trattamento sarà eseguito durante le operazioni di miscelazione attraverso la verifica visiva di trincee di ispezione, impiegando il metodo della fenoftaleina. 

La fase di dosaggio e spandimento della calce 

Il dosaggio è riferito al metro quadrato di suolo da trattare; il suo valore in kg/m² si ottiene a partire dalla percentuale stabilita in laboratorio con riferimento al suolo secco, conoscendo la densità secca in sito del suolo e la profondità̀ dello strato dopo trattamento e costipazione. 

Questa determinazione si esegue posizionando un contenitore quadrato con superficie di 1,0  sul terreno prima del passaggio della macchina spargicalce e pesando poi la calce su di esso depositata a passaggio avvenuto. La calce in polvere non può essere sparsa in giornate di forte vento, capace di sollevarne una parte, sia per la sicurezza del personale di cantiere sia per la precisione del dosaggio; inoltre, verrà̀ sparsa solo sulla superficie che potrà essere lavorata in giornata, per evitare l’asportazione della calce dagli agenti atmosferici e il fenomeno della parziale carbonatazione. 

Polverizzazione e miscelazione 

La polverizzazione e la miscelazione devono essere attuate con diverse passate di idoneo macchinario, fino a quando la componente limo-argillosa passi interamente attraverso il setaccio da 31,5 mm e almeno per il 50% al setaccio da 4,75 mm. È importante che la potenza della macchina miscelatrice sia proporzionale allo spessore dello strato da trattare ed alla produzione giornaliera desiderata. Quando necessario la terra trattata viene irrorata con acqua fino al raggiungimento del tenore ottimale per la compattazione. 

Compattazione finale 

Ultimata la fase di miscelazione, si passerà alla rullatura da eseguire, a seconda delle caratteristiche geotecniche della miscela terra calce, con rulli a piedi costipanti, segmentati, vibranti, gommati. Lo strato di terra trattata deve essere compattato mediante rulli senza ritardi dopo la miscelazione, successivamente comunque al completamento della reazione esotermica di spegnimento nel caso di utilizzo della calce viva, e dopo la verifica che il tenore di umidità sia prossimo all’ottimo. Il completo spegnimento della calce viva richiede un tempo variabile in funzione della temperatura e dell’umidità del suolo; normalmente, con temperatura del suolo non troppo bassa, 2 o 3 ore di maturazione della miscela sono sufficienti allo scopo. Una volta ultimate le operazioni di costipamento e finitura, qualora lo strato trattato non venga ricoperto entro 24 ore con un ulteriore strato sarà stesa a protezione dello strato ultimato un velo di emulsione bituminosa a lenta rottura in ragione di 1,5 Kg/.